ANNA COLITTI
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sito in costruzione / website under construction
OPERE SCELTE
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ultima
personale dell'artista, dal 29 settembre al 30 novembre 2023
NELLE STANZE DELL’ANIMA
di Giorgio Bonomi
La
tecnica preferita da Anna Colitti per realizzare le sue opere è
la fotografia. Con questa l’artista opera soprattutto con l’autoscatto
e quindi con l’autoritratto. |
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"La
relatività del tempo" |
La relatività del tempo "Ultimamente
sto riflettendo molto sul concetto di tempo, sulla valenza diversa che
il suo scorrere ha per ognuno, su ciò che comporta il diverso
relazionarsi ad esso. Dalle mie riflessioni, basate su osservazione
ed esperienza, ho potuto comprendere come il tempo nel suo scorrere
sia “relativo”, diverso per ognuno (interpellando un vocabolario
infatti troviamo: relativo = part. contrapposto ad assoluto, dipendente
dall’ambiente o dall’osservatore). "Lately,
I've been thinking a lot about the concept of time, the different value
that its passing has for each person, about what imply the different
ways of relating to it. |
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"Dioniso
I" |
"Dioniso
II" |
DIONISO I e DIONISO II Nell’opera
mi ritraggo nei panni di Dioniso. La scelta del personaggio è
intimamente legata al percorso di evoluzione personale che svolgo quotidianamente
nella mia vita. La tematica mi è molto cara in tutte le sue accezioni,
dalla ricerca di un legame con il divino all’imparare a godere
della Creazione. Su
Dioniso:
On Dionysus |
Richard
Nilsson about Dioniso "Anna Colitti’s talent expresses itself, on both sides of the lens. Her photographic abilities are readily seen in her precise lighting, exposure and composition. However, she is equally talented in front of the lens. Her sensual, androgynous portrayal of Dionisio, captures the young God’s very essence. Dionisio, like wine, can bring bliss and relaxation, or provoke bitterness and fury. As Anna gazes into your soul, is she attempting to seduce you……. or is she challenging you?" |
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HUMAN RIGHTS - THE FUTURE'S SHAPE - WOMEN CAN SAVE THE WORLD |
"Offerta" |
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"Inside
Outside" |
In quest’opera esamino una predisposizione interiore che reagisce
al contatto con una realtà esteriore opposta a cui si sente impotente,
facendone nascere un emozione di sofferenza. (testo del 2014) |
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Tratto
da "Il corpo solitario. L'autoritratto nella fotografia contemporanea
vol II" di Giorgio Bonomi, Rubbettino Editore Dà sempre ai suoi autoritratti un valore simbolico: se abbiamo una dimostrazione di uno stato "malinconico", di "inquietudine", abbiamo anche quello della "morte", che viene così rappresentata proprio per esorcizzarla, dato che, come afferma la stessa artista: "per trovare la Luce, occorre attraversare l'ombra". Con un percorso interiore, realizzato con l'introspezione, piano piano raggiunge la consapevolezza di sé. Si accorse della "relatività del tempo" (con la sabbia che, come nella clessidra, scivola lentamente dalle sue mani), non rifiuta momenti "esoterici", arriva anche alla "offerta". Colitti ci presenta un lavoro complesso, molto pensato ma realizzato in maniera "semplice", "fresca", senza quei possibili appesantimenti che un pensiero profondo potrebbe arrecare. |
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Selezione di Autoritratti della serie "Love & sorrow" e "Faith and devotion" 1998/2000
"Martirio" |
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"Percorsi"
(collezione Seat) |
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"Oltre
le tenebre" (collezione privata) |
Allestimento dell’opera in giardino, stesa sul prato,
volta al cielo, a riflettere lo spazio sovrastante a beneficio dell’osservatore. La forma quadrata richiama il quaternario inteso a livello simbolico: i quattro elementi, le quattro fasi in cui si divide naturalmente ogni ciclo (le stagioni, le fasi lunari, le età della vita umana, ecc) o, più spiritualmente, i “termini” di cui parla René Guénon. All’interno del materiale nero – che simboleggia le tenebre – si trovano diversi squarci che rivelano il cielo (sereno e soleggiato, piovoso, o notturno pieno di stelle che sia, a seconda della predisposizione climatica) simbolo della speranza dell’uomo e del suo collegamento con qualcosa di superiore. Opera che vuole portare un pensiero positivo in questo periodo difficile: grazie questi squarci nelle tenebre la Speranza non morirà e l’uomo riuscirà a trovare di nuovo la Luce. |
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"Ingresso
della luce" |
La
materia della lastra di rame viene lavorata, nella parte bassa, con
ritmici passaggi di “mezzaluna” fino ad ottenere una trama
fitta che consente di conseguire una superficie nera nella fase di stampa.
I bianchi - gocce di luce nell’oscurità - sono ricavati
successivamente riportando il rame ad uno stato di livellamento attraverso
una pressione dei quelle zone. |
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"Anima
Ardente " |
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"Lapis" |
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Paesaggi
industriali Avendo
avuto la fortuna di crescere in un ambiente rurale ho potuto fare esperienza
dell’importanza di vivere a contatto con la natura, sentirne le
energie sottili e indagarne l’influenza sull’essere umano.
Nelle esperienze di relazione interpersonale ho potuto notare come questo
legame sia quasi assente in chi ha da sempre vissuto in città,
e come questa assenza possa allontanare l’uomo da un “sentire”
più ampio rispetto a quello principalmente materiale. La
realizzazione di questa serie di opere è iniziata cercando dei
luoghi per me significativi e andando in loco a realizzare
delle riprese fotografiche in bianco e nero. Dopo aver sviluppato il
rullino ho stampato le fotografie in camera oscura e successivamente
ho realizzato delle elaborazioni pittoriche manuali a partire da queste,
in modo che il risultato mi permettessero di ottenere un immaginario
fantastico, scarno e desolante o, in alcuni casi, apocalittico. Partendo
dagli elaborati così ottenuti ho realizzato diversi oli su tela.
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Industrial
I rappresenta un interno quasi claustrofobico in cui un macchinario
si staglia in un atmosfera immobile, innaturale come i colori che la
rappresentano, fuori dal tempo. |
Nel
Dittico vediamo delle tubature di metallo, con altri
elementi metallici, affiorare da un fondo inesistente, quasi apparire
dal nulla o dalla nebbia. Si possono scorgere alcune linee di costruzione
o schizzate, ad alludere alla costruzione operata dall’uomo. I
toni sono monocromi, richiamano il colore della terra e della ruggine,
e rimandano a un senso di alienazione e smarrimento. |
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"My
past" Opera
nata da un ritrovamento "casuale" che mostra ciò che
ero oltre 15 anni fa, la traccia rimasta non è solo della parte
più densa del mio corpo, ma anche di quello che era il mio modo
di essere all'epoca: si distingue la presenza di numerosi piercing che
allora non ho voluto togliere per effettuare la radiografia ai raggi
X. Piercing che non ho più, e di cui rimane traccia sulla mia
pelle, oltre che sul mio carattere, anche se adesso sono profondamente
altro da allora. |
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BIOGRAFIA BIOGRAPHY Anna
Colitti currently lives between Venice and Udine. She is an
artist who opens her style amongst the various disciplines of visual
arts, by caring and deepening both theorical and practical aspects. In
2007 she won “Pagine Bianche d’Autore” for the Friuli
Venezia Giulia region. The artwork now belongs to Seat collection (Tourin). |
Desidero
ringraziare per il loro prezioso contributo due amici che mi hanno aiutato
nella realizzazione di altrettante: Diego Lorenzo Zanitti per il suo
occhio ne “La relatività del Tempo” e Gionata Biavati
per la sua fantastica empatia in “Dioniso I e II”. |
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Presentazione del libro di Giorgio Bonomi "Il corpo solitario
III" tenuta a giugno 2022 al Museo del Novecento a Firenze;
sullo sfondo, dietro il critico e i relatori, si vedono sei opere dell'artista
Anna Colitti contenute nel volume.
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ESPOSIZIONE DELL'ARCHIVIO DELL'AUTORITRATTO FOTOGRAFICO DEL MUSINF.
Senigallia, Rocca Roveresca, 2018.
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INAUGURAZIONE ESPOSIZIONE PRESSO LO SPAZIO TRASPARENZE.
Venezia Mestre,
2017.